La forza ... delle mamme

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SOCIETA'

LA FORZA... DELLE MAMME
In un racconto riflessioni sulla nascita da parte di una mamma
Si chiama "La forza della vita" ed è un racconto autobiografico in cui l'autrice Jasna Paola Zanzottera ricorda l'"avventura straordinaria" (parole sue) di Zoe, nata prematura alla ventottesima settimana di gravidanza: un fagottino di un chilo e poco più, che lotta per la vita, ma, soprattutto, per la qualità della vita che l'aspetta.
È il punto di partenza del primo di un ciclo di incontri dedicati alla famiglia, organizzato a febbraio presso il Comune di Jerago con Orago, alla presenza di medici e autorità. Obiettivo: sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei nati prematuri, toccante e delicato, come ben sa chi ha vissuto la dura esperienza di una nascita difficile. Insieme, si vuole focalizzare l'attenzione sulla situazione dei genitori, che si trovano soli e impreparati ad affrontare un evento, non poi così raro, del quale, tuttavia, si parla poco.
Ma quello jeraghese è, soprattutto, un appuntamento per riflettere di maternità. L'avventura di Zoe è, principalmente, l'avventura di Jasna. Jasna che, dopo otto mesi dal parto, decide di scrivere una lettera alla bimba, che poi si rivela un buon antidepressivo per reagire alla vicenda e, solo in seguito, si trasforma in un libro, apprezzato da chi opera nel settore, ma non solo. Jasna che "rinasce" mamma per la seconda volta (ha già un altro bambino) in un crescendo di stanchezza e di speranza. Molto spesso si sottovaluta un'ovvietà: la nascita di un bimbo è anche la nascita di una mamma. Rendersene conto e sottolinearlo significa banalmente ampliare il punto di vista.
I bimbi che lottano per la vita, hanno una mamma e un papà che lottano per quella stessa vita (e, implicitamente, per la propria) ma che, per forza di cose, non sono al centro dell'attenzione e, quindi, non hanno un adeguato sostegno, al di là di quello meramente scientifico.
Ben vengano, dunque, voci come questa, iniziative che servano a far luce su tali temi per alleviare il "travaglio" di chi nasce genitore in modo tanto traumatico. Ben vengano, inoltre, per tutti gli altri: perché il racconto di una nascita sofferta, la storia di un neonato che si batte con tutte le sue energie e vince, è un messaggio positivo che, senza fare moralismi, rende ancor più intenso il gusto per il dono miracoloso della vita.


di: Silvia Giovannini

Commenti

il monticiano ha detto…
Un articolo che meritavi in pieno per quello che sei stata capace di fare e per quello che stai facendo per i tuoi due bambini. In particolar modo per la bellissima Zoe.
lucia ha detto…
Ciao Jasna, sono Lucia , mi permetto di scriverti anche se non ci conosciamo personalmente.
Sono anch’io mamma di una bimba nata prematura, Laura, nata il 23 marzo 2007 alla 30^ sett.gest., peso 990 grammi.
Ho avuto la possibilità di leggere “La forza della vita” grazie alla disponibilità di Elena e Cristiano (Cristiano è un collega di mio marito) che mi hanno gentilmente prestato il tuo libro.
Volevo innanzitutto ringraziarti per la decisione di rendere pubblica la vostra storia, storia che contribuisce a far conoscere il mondo della prematurità con le sue mille sfaccettature, un mondo ignoto (o quasi) a chiunque non abbia vissuto da vicino l’esperienza, un mondo di cui non si parla mai abbastanza.
Credo che leggere storie come queste possa aiutare tanti genitori di bimbi prematuri a trovare la forza e a dare loro speranza, mentre si ritrovano a vivere un periodo così doloroso della loro vita.
Leggendo il tuo libro ho sicuramente rivissuto i momenti difficili, i pensieri, le emozioni che ogni genitore “prematuro”, credo, non riuscirà mai a dimenticare completamente, e mi sono ritrovata in tante tue frasi.
Noto spesso come i genitori di bimbi pretermine usino uno stesso “linguaggio comune”…
Sono del tutto d’accordo con te quando affermi che un reparto di neonatologia deve poter offrire un sostegno psicologico continuo ai genitori, noi, ad esempio, non abbiamo avuto nulla in tal senso (questo servizio è tuttora inesistente presso l’ospedale dove è nata nostra figlia) e abbiamo sofferto molto.
Ce n’è tanta di strada da percorrere…
Grazie Jasna… la tua testimonianza è un passo in meno in questa strada…

Ciao,
Lucia
Luigina ha detto…
@ Un bell'articolo, che corona la riuscita della serata di lunedì e ne amplia l'eco come era nelle tue intenzioni Jasna e come meritava l'esperienza che hai raccontato con tanta naturalezza e passione, dando voce anche a tante mamme che ne hanno vissuto una simile come Lucia. Sono proprio felice, come se fosse anche una mia vittoria.

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