Vedere le cose in modo nuovo ... è possibile.





Tutto cambia ma nel nuovo essere rimane in noi ciò che è stato.

Oggi ho assaporato il mio silenzio nel rumore di una città che andava veloce e percorreva il doppio dei miei passi.
Io... quasi per andare contro corrente rallentavo, per mettermi in ascolto di tutto ciò che ,in una giornata così, è arrivato ai miei sensi.

Continuo a ripetermi:"Ho bisogno di silenzio, ho bisogno di silenzio".
Ho bisogno di silenzio per pensare e tornare ad agire per me, solo per me.

Qualche giorno fa ho letto da qualche parte che bisogna imparare a fermarsi, per riflettere su ciò che siamo e per capire dove vogliamo andare.
Così oggi mi sono presa una giornata per coccolarmi come piace a me.
Non ho mai avuto paura di stare sola, forse perché ho sempre saputo cogliere da tutto ciò che mi circondava la bellezza.
Ogni volta che ho provato un senso di vuoto e di timore non ero io  e non erano i miei pensieri, ma bensì i pensieri delle persone che mi stavano vicine che in qualche modo influenzavano la mia mente.

L’imparare a fermarmi e mettermi in ascolto  è un dono che oggi faccio a me stessa, ho imparato a farlo per registrare ciò che voglio veramente.
Così si riesce a cogliere il silenzio in una domenica gelida in una città come Milano, mettendosi in ascolto di se stessi.

In questi giorni mi hanno colpito molto, frasi, che in qualche modo mi hanno smosso qualcosa dentro.
Ho un bisogno immenso di spostare il pensiero da un punto che non è fermo ma in continuo movimento.
Il sentirmi altalenante non mi appartiene. 
Il percepirmi sbagliata agli occhi altrui non deve più influire su di me, non sono sbagliata io che cerco con tutte le mie forze di essere finalmente me stessa.
Così allento, per riconoscere i miei passi.
Mi fermo  e mi concedo alla bellezza quella che entra dagli occhi.
Accolgo i segni che arrivano e cerco di capire dove devo andare e quale direzione prendere.
Vedere la mostra di Picasso mi è servito a capire questo.
Siamo una metamorfosi continua avendo sempre come spunto: "Che tutto cambia ma nel cambiare rimane sempre ciò che è stato in noi... la storia ritorna". 
Da essa dobbiamo attingere e trasformare in un linguaggio nuovo e presente, come ha fatto lui. 
Lui ha saputo attingere dal passato e ha creato con la sua follia nuovi linguaggi, rendendo opere antichissime contemporanee e moderne. 
Qui sta il genio di Picasso, attingere anche dal passato per comunicare un nuovo linguaggio oggi.
Nessun uomo si può ritenere tale senza il suo passato ... arriviamo da lì e rinnegare ciò che siamo stati non ci serve a capire ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare.
Una frase che mi ha profondamente colpito oggi, più di altre : "Complicare le cose in modo nuovo e facile, ma vedere le cose in un modo nuovo è molto difficile" .
Tornano gli occhi, tornano gli spunti di riflessioni in dipinti e disegni che a fatica capisco... eppure mi parlano, mi coinvolgono, mi insegnano.
Come dire a me stessa: "cogli nelle cose che ti accadono e nelle persone che hai incontrato una visione nuova di ciò che non puoi cambiare. Loro sono nella tua storia ma le devi reinterpretare per renderle immortali e presenti nel tuo oggi. 
"Io non mi evolvo, sono. In arte non c'è ne passato ne futuro. "
Rendere presente e leggibile sotto un'altro linguaggio ogni cosa, anche la vita stessa, si può fare... questo mi sconvolge e mi eccita al tempo stesso. 
E' come dire: "C'è vita dove apparentemente la vita non esiste più, e invece, c’è vita, ed esiste più potente e vera di prima".
Così mi guardo, attraverso  linee semplici e plastiche di questo folle uomo che ha avuto il coraggio di osare, di amare, e di esprimersi senza limiti.
E mi dico: "Ascolta il tuo cuore e non permettete alla tua mente di manipolare la tua visione del mondo". 
Qui tornano i bambini e la loro visione di tutto. Chi vede correttamente la figura umana? Il fotografo, lo specchio o il disegno? io rispondo: Tutti mezzi che la mente può tranquillamente manipolare e distorcere."
Un amico mi ha risposto "i bambini" , forse ha ragione, la visione del bambino è sempre reale,  perché vede e sente con il cuore.
Mi stupisco sempre di dove si possa arrivare passando del tempo con se stessi.
Mi ritrovo e mi vedo. 
Amo Il mio stupore nel cogliere e trasformare la visione di qualcosa che c’è... non per manipolare... ma per dare nuova vita.
È come attingere in un pozzo acqua pura.

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